Lui & Lei
La zip-line
di Tomas47
17.11.2015 |
1.557 |
3
"Eccoci nuovamente riuniti, trovo Eleonora seduta sul bordo della casetta, con l’ovetto in mano e le batterie nell’ altra mano, le chiedo come andata…..."
Bella giornata estiva, bella scampagnata in montagna, grandi passeggiate immersi nella natura e nell' aria frizzante dell’alta montagna. Una bella compagnia con cui parlare, scherzare, dividere il pranzo al sacco, mentre si cammina allegramente, finché giunti al rifugio, c’è chi si riposa, chi beve qualcosa e chi scalpita ancora per continuare, per vedere cosa c’è oltre, più avanti oltre la sella. Sempre la solita Eleonora, mai stanca, mai sazia, mai paga di quello che a già avuto, ma ne vuole ancora, cosi cerca tra gli sconfitti della prima salita, qualcuno che vada con lei che l’accompagni, stuzzicandolo, istigandolo, promettendo cose che poi molto probabilmente non avrebbe mantenuto, ma lei e fatta così e allora forza Tommaso alza le tue stanche gambe e accontentala. Vero, un debole per lei l’avevo sempre avuto, per questo mi lasciavo sempre catturare nelle sua rete, e fu cosi che ci trovammo a camminare sotto il sole di mezzogiorno per attraversare quella maledetta sella, per vedere l’altro versante. D’ improvviso una sorpresa. Una piazzola affollata di gente, cosa sarà mai? Una zip line, ecco cosa era, per chi non lo sapesse una zip line e un cavo d’acciaio tra due montagne sospeso nel vuoto, in cui una persona si aggancia con l’imbragatura e vola letteralmente sulla valle a oltre 70 km orari. Eleonora si giro verso di me e vidi un lampo nei suoi occhi, al che gli chiesi se voleva provare, e lei disse di si, ma che voleva esagerare, ed entro nel gabbiotto dove si pagava la corsa e ti fornivano l’imbragatura. Ne uscii qualche minuto più tardi tutta imbragata e pronta per l’avventura. Si sistemo sulla piazzola di partenza l’addetto aggancio le funi e gli disse di partire quando si sentiva pronta.Lei si volto verso di me, mi apri la mano e mi diede qualcosa da tenere, dicendomi
:-Al mio via accendi.
Mi guardai nella mano e riconobbi il telecomando del suo ovetto vaginale, che avevo per altra già usato con lei. Le chiesi se era sicura disse fallo o non ti parlo più.
Ok allora sia cosi. Pulsante premuto, vibrazione intensa, partenza immediata, un urlo che riecheggia per tutta la valle, devo correre a recuperare Eleonora sul altro versante, e quindi vado il giro e in discesa ma è lungo.
Eccoci nuovamente riuniti, trovo Eleonora seduta sul bordo della casetta, con l’ovetto in mano e le batterie nell’ altra mano, le chiedo come andata….. lei mi guarda mi sorride, e mi dice.
:- Non riesco a stare in piedi, ero cosi carica che quando l’ hai acceso ero già quasi al limite dell’ primo orgasmo, e a meta della zip line avevo perso il conto di quanti si erano susseguiti, non riuscivo a emettere alcun suono, penso di aver perso i sensi per qualche istante, quando sono tornata vigile, gli orgasmi continuavano non riuscivo nemmeno a respirare, e quando il ragazzo della zip line mi a preso all’ arrivo ero in stato confusionale le gambe non mi reggevano e continuavo ad avere contrazioni orgasmiche ma erano oramai un supplizio, una tortura non un godimento tanto che mi hanno portato qui di peso, e sono andati a chiamare un medico, nel mentre io o tolto l’ovetto e le sue batterie, ma adesso sono uno straccio, sono stanchissima, e come se l’avessi fatto con la montagna, mi ha distrutta non riuscirò mai a tornare a valle.
Li per li rimasi scioccato dal suo racconto, e le dissi che in qualche modo a valle ci saremmo arrivati, aggiungendo anche che finalmente aveva trovato una cosa che l’aveva messa ko e che non ci avrebbe mai più riprovato.
Lei mi guardo, rise e disse.
:-mai dire mai, e stato FANTASTICO. Avrò i brividi per giorni.
Incorreggibile Eleonora.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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